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Acufene

Questa storia di successi inizia intorno al 2008.

Casualmente, trattando pazienti per sintomi posturali derivanti dalla deglutizione atipica, mi sono imbattuta, ripetutamente, nella remissione del sintomo acufene.

Nello specifico, erano gli stessi pazienti che in due occasioni distinte mi porgevano la stessa domanda, se il trattamento per la risoluzione della cervicalgia, connessa appunto alla deglutizione disfunzionale, poteva aver portato anche alla remissione dell’acufene.

La casualità non era più tale e c’era qualcosa che nel trattamento aveva funzionato nella risoluzione dell’acufene. 

Da quel momento ho approfondito la mia ricerca nel cercare di capire quale fosse il meccanismo per cui un trattamento della cervicalgia da disfunzione della deglutizione aveva portato questi pazienti così diversi alla risoluzione del medesimo sintomo.

Da qui l’attenta osservazione dei sintomi correlati all’acufene.

Fondamentale per l’esito positivo della terapia è la scelta accurata del paziente che può beneficiare del trattamento e la tempestività nell’inizio dello stesso.

Il percorso nella selezione dei miei casi quindi parte dalla diagnosi.

Innanzitutto faccio compilare ai miei pazienti in prima visita un questionario di sintomi Correlati all’acufene:

  • cervicalgia
  • sensazione di rigidità dei trapezi
  • segni dell’impronta dei denti sulla lingua
  • reflusso gastoesofageo

il vostro acufene potrebbe derivare da una disfunzione della deglutizione.

In pratica, durante l’atto della deglutizione, quando corretta, la tuba o tromba di Eustachio viene trazionata verso il basso , tale meccanismo determina il drenaggio dei muchi nel faringe.

La tromba di Eustachio (o tuba uditiva) è un condotto che collega l’orecchio medio alla faringe.

Le funzioni fisiologiche delle tube (destra e sinistra) sono molteplici:

  • permettono il corretto flusso di aria (compensazione della pressione tra il mondo esterno e l’orecchio medio)
  • permettono il corretto deflusso del muco, normalmente presente sulle mucose della tuba
  • evitano il passaggio di agenti patogeni dalla faringe (che è uno dei principali veicoli di germi, in quanto passaggio di cibo e aria) all’orecchio medio
  • impediscono ai normali rumori corporei (quali respiro, voce, battito cardiaco, movimenti articolari, deglutizione, ecc.) di andare a battere direttamente sul timpano

Quindi quando la deglutizione non è corretta, questa tuba si chiude causando il ristagno dei muchi e i rumori “interni” prevalgono su quelli esterni.

La soluzione è rifunzionalizzare la deglutizione con terapia miofunzionale indossando di notte ( e di giorno il più possibile fino a remissione del sintomo) un apparecchio funzionale che ci aiuti a controllare la corretta funzione linguale e intercetti digrignamento e serramento che sono sempre presenti nei pazienti che soffrono di Acufene.

Sostanzialmente si tratta di una terapia con apparecchiatura funzionale mobile e non di un semplice bite, che in questi pazienti non riduce l’acufene agendo solo sul serramento e  sul digrignamento.

L’errore nell’approccio diagnostico fatto finora in tema di Acufene è infatti ricondurre la patogenesi di questo ad altri sintomi, che in genere coesistono nel quadro del paziente che soffre di acufene, pretendendo che dal trattamento di questi altri sintomi ne derivi anche la remissione del sintomo acufene.


Per molto tempo, ad esempio, si è pensato che la disfunzione dell’ATM potesse essere la causa dell’acufene, perché sempre presente nei pazienti con acufene, ma si è visto che il trattamento della disfunzione dell’ATM non risolveva ne migliorava il sintomo acufene.

Si è constatato anche che la carenza di melatonina e/o serotonina spesso riscontrata nel paziente acufenizzato , a cui si procedeva alla reintegrazione, non risolveva ne migliorava l’Acufene.

Aggiungendo poi la cervicalgia…etc,etc.

Ad esempio, perché la carenza di melatonina e serotonina accomuna il paziente con deglutizione atipica e il paziente acufenizzato?

La lingua ad ogni singolo atto deglutitorio (2500-3000 volte nelle 24 ore) con la sua pressione al livello dello spot palatino stimola la secrezione di neurotrasmettitori quali serotonina e melatonina.

La serotonina è il neurotrasmettitore fondamentale per il nostro benessere psicofisico tanto da essere soprannominato “ormone del buonumore”.

La carenza di serotonina porta inevitabilmente ad ansia e con il tempo a depressione.

In un paziente con disfunzione della deglutizione, la lingua non stimola gli esterocettori presenti al livello dello spot palatino praticamente da tutta la vita, dato ché la deglutizione si imposta a livello cerebrale fin dalla 10 settimana di vita intrauterina, di conseguenza questi pazienti sono predisposti ad ansia e depressione.

La serotonina è precursore della melatonina.

La carenza di serotonina porta invece anche a carenza di melatonina e quindi ad un alterata alternanza delle normali fasi di sonno veglia, di conseguenza questi pazienti sono predisposti a disturbi del sonno oltre ad essere predisposti a stati ansiosi e depressivi.

Nei pazienti che soffrono di acufene è stata rilevata una carenza di melatonina e si è pensato che questa carenza fosse la causa degli acufeni, ma la somministrazione di melatonina esogena non ha portato a nessun miglioramento nel trattamento degli acufeni che invece dipendono dalla deglutizione disfunzionale. Semplicemente acufeni e carenza di melatonina hanno in comune la stessa causa ma non sono connessi fra loro fisiopatogeneticamente.

La somministrazione di serotonina esogena, mentre può curare lo stato depressivo, non ha effetti sugli acufeni che invece dipendono dalla deglutizione disfunzionale che se trattata e corretta determina anche una regolarizzazione nella produzione di questi due esterocettori migliorando i relativi sintomi connessi , depressione e insonnia.

Nel test ci sono elencati numerosi sintomi tutti riconducibili ad un causa comune.

Ciascuno di questi sintomi ha una spiegazione che mi aiuta a capire cosa in quell’organismo è in disfunzione e che caratteristiche deve avere l’apparecchiatura da utilizzare per risolvere la maggioranza dei sintomi appena elencati.

Tutti questi sintomi hanno un’unica causa ed è quindi necessario agire sulla causa comune per risolverli.

E allora la domanda è: qual’ è la causa che genera questi sintomi correlati quale appunto disfunzione di ATM, acufeni, reflusso gastroesofageo, tensione dei trapezi, cervicalgia, disfagia?

La causa comune di tutti questi sintomi è la disfunzione della deglutizione.

A questo punto è necessario fare un appunto sulla definizione di disfunzione della deglutizione che non deve essere confusa con la disfagia.

Circa l’80% delle persone attualmente soffre di questo tipo di disfunzione dovuta ad una scorretta dinamica deglutitoria, molte persone convivono tranquillamente e non ne sono a conoscenza pur soffrendo di sintomi quali cervicalgia, aerofagia e meteorismo, reflusso gastroesofageo, otiti ricorrenti che da questa derivano, ignorando pertanto che per tali disturbi esiste una cura e potrebbero guarire.

L’atto deglutitorio, se avviene in maniera fisiologica, fa sì che il liquor contenuto nell’orecchio medio venga drenato nell’orofaringe attraverso un meccanismo che permette la formazione di una pressione negativa al livello dell’orofaringe che fa sì che il liquidò contenuto nell’orecchio medio attraverso la tube di Eustachio venga drenato in orofaringe appunto.

La deglutizione atipica o deglutizione disfunzionale, cioè deglutizione in cui la lingua non si posiziona correttamente sul palato, non produce quella normale pressione negativa a livello dell’orofaringe che è in grado di drenare il liquido a livello dell’orecchio medio e di aprire le tube di Eustachio.

Ma come mai questa disfunzione così frequente dovuta ad una mancata trasformazione della deglutizione infantile in deglutizione adulta solo in pochi casi genera l’Acufene?

Il paziente che soffre di acufene e che risponde al mio trattamento, è un paziente che oltre ad avere una deglutizione atipica, a causa della sua indole ansiosa e del suo trend di vita stressato, bruxa e digrigna.

Possiamo riassumere in breve così:

un paziente in cui si sommano deglutizione atipica, substrato ansiogeno, evento stressogeno e parafunzione (digrignamento e/o serramento) va incontro molto probabilmente all’insorgenza dell’Acufene.

L’intervento tempestivo e mirato su tutte le sue cause, ora finalmente può portare alla risoluzione del sintomo.

Se soffri di Acufene da meno di 6 mesi non perdere ancora tempo!

Contattaci subito con fiducia per risolvere insieme il tuo problema.

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